Come ampiamente anticipato sul numero 29 del Settimanale il rettore del seminario di Como don Alessandro Alberti insieme a due seminaristi – Carlo Tettamanti (a destra nella foto) e Giovanni Ballerin (al centro) – sta vivendo un’esperienza missionaria in Mongolia grazie all’amicizia con il cardinale Giorgio Marengo. La partenza è avvenuta lo scorso 22 luglio dall’aeroporto di Malpensa e il rientro è fissato per il prossimo 11 agosto.

I tre comaschi visiteranno la capitale Ulaanbaatar, dove incontreranno proprio il cardinale Marengo, e successivamente si sposteranno prima a Arvaiheer, a sud, nella prima missione della Consolata e, successivamente, a nord, verso il confine con la Russia, facendo visita a una missione salesiana.

Non è la prima volta che don Alberti porta con sé alcuni seminaristi in esperienze missionarie: due precedenti viaggi hanno toccato le missioni diocesane in Mozambico e Perù.

 Questa terra così vasta, lontana, splendida ma anche sconosciuta. Ma perché questa scelta?
«Quand’ero fidei donum a Mogodè – spiega il rettore del seminario – conobbi un prete camerunese di una Congregazione religiosa che era allora missionario in Mongolia e la cosa mi aveva alquanto stupito, pensando alla totale differenza tra la caldissima e movimentata Africa e il gelido e infinito paese asiatico. Poi da bambino, in quinta elementare, per una ricerca di geografia scelsi proprio questo paese e ricordo che trascrissi a mano le varie notizie dall’enciclopedia e disegnai con il righello e poi colorai la bandiera! A parte questi secondari, seppur simpatici, accenni personali, la ragione forse più plausibile è stato il poter conoscere il cardinale Giorgio Marengo, missionario piemontese della Consolata e, da qualche anno, giovane vescovo e prefetto apostolico della Chiesa di questo grande Paese. Conoscevo già la sua storia letta sulla rivista “Missioni Consolata” e poi la Provvidenza ha voluto che fosse creato cardinale assieme al nostro caro vescovo Oscar, due anni fa. Fu in occasione del Concistoro a Roma a fine agosto 2022 che ebbi occasione di incontrarlo e di palesargli la mia recondita intenzione. Inoltre, il viaggio apostolico di Papa Francesco lo scorso anno in Mongolia ha portato un po’ alla ribalta la bellezza e la freschezza di questa piccolissima (1500 cristiani) e vivace Chiesa che con gioia e trepidazione ci apprestiamo ad andare a conoscere, in un Paese immenso che ci meraviglierà sicuramente molto. Lo stile di missione sarà alquanto diverso da quello che in genere abbiamo in mente e penso che un ascolto attento e umile della realtà potrà fare molto bene ai seminaristi ed anche a me».