I prossimi 8 e 9 giugno, i cittadini di 89 comuni della provincia di Como saranno chiamati al voto, oltre che per il rinnovo del Parlamento europeo, anche dei propri amministratori locali. È proprio a questi futuri amministratori che è stata rivolta la lettera presentata dai rappresentanti sindacali dei pensionati SPI CGIL Como (Marinella Magoni e Carlo Rossini), FNP CISL dei Laghi (Dario Grilanda), e UILP UIL del Lario (Antonio del Verme). La lettera richiama all’attenzione dei futuri primi cittadini questioni chiave riguardo la qualità della vita della popolazione anziana.

Tra le richieste avanzate spicca il desiderio di un sistema di welfare attivo, che sappia rispondere in maniera efficace ed efficiente al bisogno del cittadino, con servizi alla portata di tutti. I sindacati hanno infatti constatato che spesso la popolazione anziana non è a conoscenza dei servizi disponibili, che sono tra l’altro legati a lunghissime procedure burocratiche che ne rendono difficile l’accesso. Lo confermano le lunghe liste d’attesa che precedono i servizi sanitari. Per contrastare il problema, i sindacati si sono già mobilitati nell’attivazione di corsie preferenziali e sportelli dedicati. Un altro problema legato alla burocrazia è dato dal fatto che l’accesso a molti servizi è possibile unicamente online, il che rende difficoltosa per la popolazione anziana qualsiasi procedura.

I sindacati, in questa azione congiunta, chiedono inoltre nuove e complete politiche abitative, che corrispondano ai bisogni di questa fascia di popolazione, che spesso si trova in difficoltà nel pagare gli affitti a causa delle magre pensioni. Secondo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, le pensioni nel comasco si aggirano, in media, attorno ai mille euro, somma troppo esigua per arrivare dignitosamente a fine mese. Altro tema vitale, “caro” ai rappresentanti dei pensionati, è la solitudine, che interessa una buona fetta della popolazione anziana.

Hanno chiesto un incontro con le amministrazioni per portare all’attenzione dei comuni queste tematiche ma, al momento, soltanto sette comuni hanno acconsentito all’apertura di un tavolo di confronto. Tra le amministrazioni che ancora non hanno fornito risposte, lamentano Cgil, Cisl e Uil, c’è il comune del capoluogo.

Trovi QUI le proposte delle organizzazioni sindacali.