Ritorna, dopo la prima, sperimentale stagione della scorsa estate, la rassegna “Voci e suoni nel silenzio”. Il silenzio è quello, attraente e denso di memorie, della basilica di San Carpoforo. Le voci e i suoni sono offerti – con generosità non meno incantevole – da gruppi corali e/o strumentali che comprendono e sostengono lo sforzo di una comunità di periferia che ha il grande onore ma anche il non lieve onere di gestire la basilica più antica della città e dell’intera diocesi.

In realtà, quest’anno, l’inaugurazione della stagione, venerdì 31 maggio, avverrà presso la chiesa parrocchiale di Santa Brigida a Camerlata (via Colonna). Ciò a motivo, innanzitutto, degli spazi troppo limitati di San Carpoforo sia per la quantità degli esecutori, sia per il prevedibile, consistente afflusso di pubblico. In programma, Adiemus. Songs of Sanctuary, di Karl Jenkins (1944-); per voci, coro e strumenti, diretti da Vittorio Liberti. Il concerto avrà una finalità di sostegno per un’altra iniziativa di salvaguardia del nostro patrimonio artistico, ovvero il ciclo di affreschi – opera di Mario Albertella, eseguita tra il 1944 e il 1945, in tempo di guerra – che si snoda lungo tutto il perimetro interno della grande chiesa. Un caso unico, almeno in Como, di aula liturgica decorata con un progetto unitario che comprende, oltre alle pareti, anche le numerose finestre, con vetrate dipinte. Il restauro, indispensabile a causa sia dell’usura del tempo sia della particolare tecnica utilizzata per questi affreschi, potrà essere avviato solo per un primo lotto, in attesa delle risorse economiche necessarie al completamento.
Dal 22 giugno si torna nella basilica ai piedi del Baradello e a un programma più “classico” che si snoderà attraverso la musica corale di età moderna e contemporanea; protagonista il complesso vocale “Non nobis”, guidato da Franco Benassi. Il duo flauto e arpa (Cécile Prakken e Motoko Tanaka) arricchirà, invece, la festa patronale di San Carpoforo, sabato 10 agosto, in collaborazione con il “Firmamento musicale” che ogni anno, in cattedrale, introduce alla festa centrale dell’estate, dedicata a Maria Assunta in cielo, titolare del duomo cittadino. Seguirà, sabato 7 settembre, una serata intensa di spiritualità («Sussurro dell’anima»), con l’accompagnamento di Marco Marcuzzi, pianista e autore delle musiche in programma. Così come si era aperta, la stagione si concluderà su un orizzonte musicale aperto a culture diverse, grazie al “Como Gospel Choir”, diretto da Marta Meazza.
Confidiamo anche quest’anno in una partecipazione numerosa e attenta, che possa incoraggiare il gruppo organizzatore a mettere in campo nuove stagioni, nelle quali voci, suoni e (perché no?) altre espressioni artistiche possano abitare il mistico silenzio delle antiche pietre.