Si chiama “Progetto Korosten” ed è un’iniziativa che vede coinvolte decine di volontari di alcune parrocchie della città di Como. L’iniziativa vuole essere di aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina: nelle settimane successive allo scoppio del conflitto i volontari si sono mobilitati nell’accoglienza degli sfollati, nell’accompagnamento in Italia di chi cercava rifugio e poi nell’assistenza umanitaria. Fra chi si è messo a disposizione ci sono anche Paola Maule e Pinuccia Camagni. Le abbiamo intervistate per capire come è nato il loro impegno, che si inserisce in un più ampio coordinamento provinciale di realtà e associazioni di volontariato in generale e di aiuto all’Ucraina in particolare. Sabato 6 aprile Paola e Pinuccia partiranno per un nuovo viaggio… Ascoltiamo la loro testimonianza.

Paola Maule e Pinuccia Camagni

Paola, come è nato “Progetto Korosten”? Che cosa vi ha spinto a organizzare questi viaggi umanitari? In che modo siete riusciti a coordinare tutte le iniziative?

Paola, quanti viaggi avete fatto fino a questo momento? Siete di nuovo in partenza? Cosa porterete nella prossima missione?

Pinuccia, la situazione in Ucraina e Russia è sempre più tesa e difficile. Paura? Anzi, come si affronta la paura che, immagino, non manchi mai in questi viaggi?

Pinuccia, sembra impossibile parlare di bellezza in luoghi di guerra, ma noi vogliamo parlare di speranza, visto che i vostri viaggi vanno proprio in questa direzione: qual è ricordo più bello e più forte che vi accompagna rispetto al Progetto e alle missioni umanitarie che avete fatto?