Piccoli grandi gioielli che rinascono… Domenica 30 giugno al termine della S. Messa delle ore 16.30, in S. Abbondio verranno presentati gli interventi di studio e restauro effettuati sull’antica acquasantiera (una delle due presenti in basilica), collocata all’ingresso laterale della basilica su via sant’Abbondio. L’intervento è stato realizzato dall’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como all’interno di un progetto di tesi storica e “pratico-laboratoriale” che ha coinvolto una studentessa del corso di Restauro, Claudia Brambilla. Difficilmente databile per la scarsità di fonti, si suppone che l’acquasantiera possa essere stata realizzata nella prima metà del XVI sec. Tra le ipotesi non si esclude una possibile attribuzione alla bottega dei Rodari, né che possa trattarsi di suppellettile di riutilizzo proveniente da altra chiesa. Alta 128 cm, è composta da elementi sovrapposti di materiali differenti. In alto il catino della vasca ottagonale sorretta da una colonna ‘a candelabra’ dal fusto riccamente modellato e collegato alla colonna con un gancio metallico. Alla base si trovano i quattro leoni accovacciati in posizione di veglia, pur consunti sono ben particolareggiati nella criniera e nel muso.

Ad esprimere grande soddisfazione per l’intervento è lo stesso rettore della basilica, don Michele Pitino:

«Dopo la positiva esperienza dello scorso anno con il restauro della statua di sant’Abbondio, ho volentieri proseguito la collaborazione con l’Accademia Aldo Galli di Como per un nuovo progetto di restauro su un bene della basilica. Ringrazio anzitutto Claudia Brambilla, studentessa del quinto anno del corso di restauro che con cura e passione si è dedicata a questo lavoro. Sono particolarmente contento che il patrimonio artistico della basilica, che riveste anche il ruolo di cappellania per la pastorale universitaria, diventi occasione di collaborazione con le realtà formative del territorio. Questo accade anche quasi ogni giorno con l’accoglienza di scolaresche che qui giungono per le numerose visite. Voglio quindi ringraziare l’Accademia per la sempre ottima collaborazione, anzitutto la dirigente Nicoletta Castellaneta e le professoresse Elena Luzzani e Ylenia Rubino che hanno supervisionato il lavoro di tesi. Un grazie anche al professor Luigi Soroldoni, docente di diagnostica. Insomma, intorno alla piccola acquasantiera è girata una bella squadra in questi mesi! Osservando le loro modalità di lavoro competente ed esperto, ho ammirato insieme tanta professionalità e passione. L’acquasantiera ha anzitutto un valore storico e artistico, ma per i credenti svolge anche una funzione liturgica e simbolica. Il restauro diventa l’occasione per rilanciarla».

Chi volesse sapere come contribuire al restauro può scrivere a basilica.santabbondio@gmail.com.