Sabato 4 maggio si svolgerà il pellegrinaggio delle sottosezioni Unitalsi di Como e di Sondrio al santuario della Madonna del Fonte di Caravaggio (Bg). I partecipanti dalla diocesi di Como saranno circa 200: a loro si uniranno una cinquantina di Unitalsiani della Chiesa di Mantova. I pellegrini convergeranno da diversi punti e all’arrivo a Caravaggio, presso il Centro di spiritualità, avranno la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione. Alle 10.30 è previsto il ritrovo di tutti i pellegrini che entreranno processionalmente nel Santuario della Madonna del Fonte. Alle 11.00 il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, presiederà la Santa Messa. Dopo il pranzo, in programma alle 12.30, è previsto, alle 14.15, il ritrovo in Santuario, il passaggio al Fonte, la processione all’esterno e la benedizione con il Santissimo Sacramento. Alle 16.30 i pellegrini faranno rientro a casa.

Da un anno il Santuario della Madonna del Fonte di Caravaggio è santuario regionale. La chiesa sorge sul luogo in cui la Vergine Maria apparì a Giannetta Varoli il 26 maggio 1432, «alle ore cinque della sera», raccontano i documenti. Da allora un afflusso ininterrotto di fedeli e malati segna la storia secolare del Santuario di S. Maria del Fonte in Caravaggio. Dov’era apparsa la Madonna sgorgò una fonte d’acqua, da allora continuamente attinta, segno dell’abbondanza della grazia divina e della materna intercessione della madre del Signore. L’imponente Basilica con il maestoso viale che vi conduce, gli ampi piazzali e portici offrono ai pellegrini il luogo ideale per la sosta di preghiera, la celebrazione della riconciliazione e penitenza, l’invocazione della guarigione interiore e fisica, la gratitudine festosa per le grazie ricevute. Giannetta, una donna di 32 anni che stava lavorando nei campi,  quella sera del 26 maggio, questo il racconto dell’Apparizione, «vide venire dall’alto e sostare proprio vicino a lei una Signora bellissima e ammirevole, di maestosa statura, di viso leggiadro, di veneranda apparenza e di bellezza indicibile e non mai immaginata, vestita di un abito azzurro e il capo coperto di un velo bianco. Colpita dall’aspetto così venerando della nobile Signora, stupefatta Giannetta esclamò: Maria Vergine! E la Signora subito a lei: Non temere, figlia, perché sono davvero io. Fermati e inginocchiati in preghiera». Per approfondimenti: qui il sito del santuario di Caravaggio.