«Pensieri che nascono dal cuore». Di più. Un vero e proprio «appello che sento il dovere di dovervi rivolgere». Inizia così il messaggio che il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha indirizzato alla città e alla diocesi di Como in occasione della festa del patrono, Sant’Abbondio, che si celebra il 31 agosto. La sera del 30 agosto, nella basilica dedicata al santo che fu quarto vescovo della Chiesa comense, durante la preghiera dei Primi Vespri, il cardinale Cantoni ha rivolto il suo tradizionale discorso che, quest’anno è dedicato al tema della solitudine. “Mai più soli! La profezia dell’amicizia per una Città più umana”. Questo il titolo scelto dal porporato per una riflessione che ha preso le mosse dalla recente esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, dove Cantoni era presente insieme a oltre 400 giovani della diocesi di Como.

«Abbiamo respirato un’aria di gioia, di contagiosa amicizia, un desiderio di pace e di fraternità». Da qui la domanda: «come costruire una nuova umanità che abbia in sé gli antidoti contro i virus dell’odio e della guerra, dell’indifferenza e della solitudine? Come aiutarci a costruire una città che sappia valorizzare e aumentare i legami, a fronte di una preoccupante e diffusa solitudine?». Il testo del messaggio si articola in tre capitoli: “Il nostro tempo: malato di solitudine”; “Una vita in solitudine è una vita a metà”; “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno”.

Nel testo, il cardinale indica una serie di criticità, a partire dal rischio concreto che la proverbiale «riservatezza comasca» possa trasformarsi in «chiusura, diffidenza reciproca e sospetto», fino a un individualismo che «minaccia il vivere insieme come comunità». Citando papa Francesco e autori contemporanei, Cantoni parla delle tante esperienze di solitudine che ammalano il nostro tempo e che non escludono nessuno (famiglie, anziani, giovani, poveri, migranti), favorendo o creando vecchie e nuove forme di dipendenza, dall’alcool alle tecnologie. Dal Vescovo di Como arriva un vero e proprio richiamo all’amicizia, perché nella «nostra città, accanto a segnali di solitudine, non mancano veri scrigni di solidarietà. Apriamoli, facciamoli conoscere, sosteniamoli, moltiplichiamoli!». Ci sono «il volontariato quotidiano e silenzioso; gli oratori; le scuole; le realtà di sostegno caritativo e sociale; case di cura; comunità per minori; singole persone di buona volontà», in contesti ecclesiali e non. «Questo, e soprattutto questo, è Como. Anzi, oso affermare con forza: è questo il vero grande cuore di Como!».

Da tale consapevolezza maturano i richiami finali. «A chi ha responsabilità pubbliche e amministrative spetta il compito di favorire luoghi e tempi liberi che promuovano le relazioni, luoghi non dedicati solo al commercio, al traffico, alla fretta, ma alla gratuità delle relazioni, all’incontro tra le generazioni, ad occasioni di socialità e di cultura. Soprattutto avvertiamo oggi l’urgenza di una Città più solidale, in particolare con chi è escluso. I bisogni aumentano, è vero, e solo collaborando e unendo le forze vi si potrà rispondere. È importante sostenere e promuovere i servizi sociali. È questa, oggi, una vera priorità!». L’ultimo appello è rivolto «ai cristiani che abitano questa Città – ha detto ancora il cardinale -, nelle diverse parrocchie, nei gruppi, nei movimenti e associazioni, perché con più convinzione e impegno possiamo testimoniare Cristo, l’Amico per eccellenza, e sprigionare la forza trasformante del suo Vangelo. Egli, che ci ha chiamato amici, ci invita a prenderci cura gli uni degli altri e a portare insieme le gioie e i pesi della vita. Il suo messaggio è la proposta di una vita e un’umanità rinnovata nell’amore che “rompe le catene che ci isolano e ci separano, gettando ponti” e “ci permette di costruire una grande famiglia, in cui tutti possiamo sentirci a casa”».

«Il nostro patrono, sant’Abbondio – è la conclusione del Vescovo Cantoni -, ci ha insegnato che la nostra fede si realizza attraverso la nostra umanità. Proprio l’umanità, l’incarnazione è il luogo dove la verità di Dio – cioè la sua Misericordia – si è pienamente rivelata. È quindi nel nostro vivere insieme come uomini e donne di questo tempo che possiamo lasciare spazio ad un Amore condiviso che si fa salvezza, perché è dono di Dio. Non più stranieri né ospiti, ma tutti concittadini, chiamati a condividere un unico spazio di vita e di impegno, dove sperimentare un’amicizia reciproca e un’umanità più grande». Clicca qui per leggere il testo integrale del Messaggio del cardinale Cantoni. Giovedì 31 agosto, alle 17.00, in Cattedrale, il cardinale Cantoni presiede la Messa pontificale nel corso della quale sarà ufficialmente indetta la Visita pastorale ai vicariati per l’attuazione del Sinodo diocesano.